Nasce 'l'Anima di Volterra', un progetto di valorizzazione di quella parte di Città che rappresenta maggiormente il cuore, ma anche l'anima della comunità volterrana.
La Piazza San Giovanni si presenta, infatti, come lo spazio sacro più significativo della città e della Diocesi di Volterra, in cui si affacciano il Duomo, il Campanile, la Casa dell'Opera, l'oratorio della misericordia, l'antico Ospedale e il Battistero e che dà il nome a questa significativa area del tessuto urbano al centro della giurisdizione vescovile volterrana, la quale, secondo la tradizione, risalirebbe addirittura all'epoca apostolica, sicuramente attestata agli ultimi decenni del V secolo.
La chiesa episcopale cittadina, ubicata nel luogo dove ora sorge la Cattedrale, è testimoniata con la sua titolatura a Santa Maria sin dall'epoca di Carlo Magno. Ma il cuore è anche l'anima di una città, nel suo duplice aspetto della religiosità e dei più alti valori civici e sociali ( come ricorda Santa Caterina in una sua lettera, l'uomo che si rinnova nello spirito "Possiede la città dell'anima sua... " ) ed è per questo che il progetto "L'Anima di Volterra" prevede la creazione di un percorso di visita unitario fra i vari siti di Piazza San Giovanni: Cattedrale di Santa Maria Assunta, Battistero, Antico Ospedale Centro Espositivo di Santa Maria Maddalena.
Il percorso estetico e spirituale si diparte dunque dal Duomo, il monumento più significativo e caratterizzante della comunità, con i suoi numerosi capolavori databili già a partire dai primi secoli del Medioevo. Fra le opere più antiche si annovera l'importante gruppo scultoreo della Deposizione, detta nei documenti opus Crucifixi, risalente al 1228 e attribuibile a una maestranza attiva a Pisa nei primi decenni del Duecento.
Tuttavia il sacro tempio si connette e si intreccia, e non soltanto per l'ubicazione, ma per i rituali collettivi e i più alti valori dello spirito cristiano, agli altri edifici presenti in questa area urbana.
Prima di tutto il Battistero ove si conserva il vecchio Fonte battesimale, capolavoro di Andrea Sansovino del 1502; quindi l'Ospedale, un altro importante edificio di fondazione religiosa, chiamato Ospedale di Santa Maria, ma definito anche Maggiore, attualmente acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e divenuto Centro Studi Espositivo, in cui si conservano varie collezioni di arte antica e contemporanea che diversi artisti volterrani e italiani hanno deciso di devolvere negli anni all'Ente.
La testa-reliquario in argento di San Vittore, donata nel 1120 da papa Callisto II al vescovo di Volterra
Rogerio, è collocata all'ingresso dell'esposizione come testimonianza diretta della dedicazione della Cattedrale. Insieme ad essa, il visitatore può ammirare il manoscritto conosciuto come "Calendario di Sant'Ugo", redatto nel 1161 e contenente la descrizione di come, all'epoca, si svolgevano le celebrazione liturgiche nella Cattedrale di Volterra e nella Piazza antistante. E' anche il primo documento nel quale si trova ricordato l'Ospedale di Santa Maria, oggi Centro Espositivo della Fondazione e sede della mostra.
Nel percorso della mostra ogni epoca - dal XII al XXI secolo - è rappresentata da un documento o da un manufatto artistico che ha, per così dire, "vissuto" all'interno della Cattedrale. Si trovano così in successione cronologica: la pergamena del 1228 nella quale si fa riferimento alla realizzazione del "Crocifisso" della Cattedrale; una croce astile riccamente incisa; un grande piatto elemosiniere; un lacerto di affresco superstite dell'antica decorazione parietale della Cattedrale; uno dei preziosi antifonari miniati realizzati ai primi del XVI secolo per il Cardinale Francesco Soderini; una coperta per messale in velluto con borchie in argento del vescovo Carlo Filippo Sfondrati (1677-1680); un cratere in ceramica dipinta; una palmatoria porta candela, un calice, una lampada votiva in argento e un meraviglioso "Cristo alla colonna" in alabastro del XIX secolo.
Ognuno di questi arredi sacri è corredato di una didascalia che ne spiega brevemente la storia e l'utilizzo nel contesto delle celebrazioni liturgiche della Cattedrale. L'esposizione si conclude con due pezzi di arte contemporanea, opere prodotte da maestranze volterrane: il "Pastorale dei Santi" realizzato in occasione del Grande Giubileo del 2000 per il vescovo Mansueto Bianchi; le formelle servite da modello per il nuovo altare della Cattedrale, in alabastro, consacrato il 22 settembre 2019 all'inizio delle celebrazioni per il IX centenario della dedicazione della Cattedrale.
Poichè l'attuale Salone del Centro Espositivo era un tempo la chiesa dell'antico Ospedale, nell'intento di far riscoprire e valorizzare questa sua identità, sulla parete di fondo è stata allestita la ricostruzione di un altare così come poteva apparire al fedele che vi entrasse nel XIX secolo, con un ricco apparato per l'esposizione eucaristica. Come tavola pittorica è stata posta una riproduzione della Madonna in trono tra i Santi Giovanni Battista e Bartolomeo", nota come "Pala di Villamagna", opera di Rosso Fiorentino del 1521, della quale si ricordano quest'anno i 500 anni.
M.P.F.