Nel cinquantesimo anniversario della scomparsa di Achille Funi (1890-1972) il Mart di Rovereto dedica all'artista ferrarese, fino al 5 febbraio 2023, un "Focus" di una sessantina di opere, tra dipinti e carte. La mostra ideata sa Vittorio Sgarbi e curata da Nicoletta Colombo e Daniela Ferrari con la collaborazione di serena Redaelli, ha un sottotitolo Il volto, il mito ripercorre tutta la ricerca di Funi nel tema del ritratto e della mitologia. Si va dal momento futurista degli anni Dieci al periodo del Novecento italiano (di cui nel 1922 è uno dei fondatori), fino alla pittura murale degli anni Trenta.e alle ultime opere.
Ritratti. E' un momento felice per Achille Funi. Oltre alla mostra del Mart, piccola ma fra le più belle a lui dedicate negli ultimi anni, sta per uscire una sua biografia ed è prevista per l'anno venturo un ampia mostra a Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Non è un caso comunque che la rassegna roveretana sia così ben riuscita: i temi della figura e del mito sono più cari all'artista e la misura piccola è la più congeniale alla pittura, anche se Funi è stato un infaticabile creatore di affreschi, come si vede in mostra nel monumentale Dioscuro, che riprende le statue di piazza del Quirinale a Roma. "Ho dipinto chilometri di muri" amava dire. I suoi ritratti del 1920-21, però, come l'Autoritratto o il ritratto della sorella Margherita (La terra, ispirato alla Lavinia di Tiziano), hanno anche il merito di anticipare il Realismo magico, cioè la pittura
Nessun commento:
Posta un commento