sabato 18 febbraio 2023

RINASCIMENTO A FERRARA Ercole de' Roberti e Lorenzo Costa Ferrara Palazzo dei Diamanti

 


Ferrara è  stata una delle  capitali del  Rinascimento in Italia,  grazie alla corte degli  Este e al loro mecenatismo colto e raffinato.  Dopo l'esposizione  dedicata a Cosmè Tura e  a Francesco Cossa (2007),  questa mostra riprende il discorso illustrando l'opera di due artisti molto diversi,  entrambi grandi innovatori, seppure ciascuno a proprio modo.

Ercole de' Roberti  esordisce  nel 1469 sotto il  regno di Borso d'Este, collabora con Francesco del Cossa e si divide tra Bologna  e Ferrara fino al 1486, quando rientra in  patria e diventa primo pittore  (con regolare salario  mensile) della corte estense. Artista dalla fantasia inesauribile, dalla tecnica impeccabile e dall'espressività intensa, Ercole de' Roberti consegue nelle  sue opere un equilibrio di vigore e misura che lo rende uno dei più grandi maestri del tardo Quattrocento padano.


Muore ancor giovane e i suoi capolavori  sono da subito molto ricercati dai collezionisti, tanto che Lorenzo gli subentra  presso i committenti più prestigiosi, guadagnandosi una posizione di rilievo nell'ambiente felsineo.  Qui matura un linguaggio più  morbido, più moderno e aggiornato  sulle novità di Perugino  e,  più in generale, della  cultura centroitaliana.

Grazie alla sua meritata fama diventa pittore alla corte dei Gonzaga a Mantova, incarico fino  ad  allora ricoperto da Andrea  Mantegna. Nell'arco di quasi mezzo secolo il suo stile conosce una trasformazione  profonda, una evoluzione consapevole verso la modernità.


La mostra  accoglie quindi il visitatore nel clima della  seconda metà del Quattrocento, per accompagnarlo fino al pieno  Rinascimento, seguendo  il cammino  di due artisti  straordinari.


Dopo due  anni di lavori di restauro e quasi sei milioni di euro, Palazzo dei Diamanti ha riaperto, dunque, con la  mostra   "Rinascimento a Ferrara. Ercole  de' Roberti e Lorenzo Costa", seconda  tappa  di   un  lungo e immaginifico  progetto dedicato agli  artisti fra'  400 e '500 alla munifica corte degli Este, cominciato sedici  anni fa con l'omaggio ai  pittori Cosmè Tura e Francesco del Cossa.  Curata da Vittorio Sgarbi e Michele Danieli, la mostra raccoglie oltre cento opere  provenienti da musei e collezioni di  tutto il mondo, una  finestra  aperta sul clima che si respirava a Ferrara capitale del Rinascimento italiano, attorno alla figura di Borso d' Este che  governò dal  1450 al 1471.


E' sotto il suo  governo che si forma Ercole de' Roberti che divide la sua carriera con Bologna, allora dominata dai Bentivoglio. Proprio a Giovanni II Bentivoglio,  e alla moglie Ginevra Sforza, è dedicato il  doppio ritratto, proveniente  dalla National Gallery of Art di Washington. Un dipinto ispirato a quello di Piero della Francesca a Federico di Montefeltro e Battista Sforza agli Uffizi, che Roberto Longhi definì << il più bel ritratto a dittico di tutto il Quattrocento italiano, dopo quello di Piero >>. Morto  a  46 anni  nel 1496, l'eredità di Ercole  è raccontata da  Lorenzo Costa, di dieci anni più giovane, pittore che dopo Ferrara approderà alla corte del Gonzaga. Una ventina le opere del  primo, una sessantina quelle di Costa, <<  artisti pressochè sconosciuti  e protagonisti di un Rinascimento  lungamente 

segreto >>, ha commentato Sgarbi durante l'inaugurazione.


Eccezionali sono i prestiti dalla National Gallery di Londra fra cui la raccolta della manna e 

l' Istituzione dell'Eucarestia. Da scoprire il periodo mantovano di Costa con la Veronica del Louvre e il Ritratto di cardinale del Minneapolis Institute of Art.


La mostra rimarrà  aperta fino al 19 giugno 2023.


M.P.F.










Nessun commento:

Posta un commento