LEONARDO
DA VINCI’S
EARLIERS
Mona Lisa
Si è aperta fino al 30 luglio 2019 la mostra dedicata allo
splendido ritratto della giovane Lisa Gherardini, commissionato a Firenze da
suo marito, Francesco del Giocondo, e realizzato da Leonardo da Vinci (1503 – 1506),
nella sede di Palazzo Bastogi. Cinquecento anni dopo la morte del Maestro, la “Earlier Mona
Lisa” fa ritorno nella città in cui è stata dipinta.
La “Earlier Mona Lisa”, realizzata circa dieci anni prima dell’icona “Mona Lisa” del Louvre,
viene esposta entro una cornice di una mostra multimediale interattiva, che
prevede l’uso di tablet. L’esposizione racconta l’affascinante scoperta del
dipinto, insieme alle testimonianze storiche, scientifiche, matematiche e
comparative che ne dimostrano la paternità di Leonardo da Vinci.
Il dipinto è diventato oggetto di attenzione a livello
internazionale quando è stato presentato ai media nel 2012 dalla Mona Lisa
Foundation, che ha divulgato i risultati di oltre 35 anni di studi. La mostra
“Leonardo da Vinci’s ‘Earlier Mona Lisa” è stata inaugurata a Singapore nel 2014,
suscitando grande consenso e interesse mondiale. Questa è la prima volta in cui
il pubblico può ammirarla in Europa.
Il Professor Jean- Pierre Isbouts della Fielding Graduate
University, che per molti anni ha condotto ricerche sul dipinto, ricorda la
prima volta che l’ha visto: “Non ero preparato per questo incontro, è stata un’esperienza
veramente emozionante. In quel momento non avevo dubbi: stavamo guardando un
ritratto realizzato da Leonardo da Vinci”
Nel 1584, Gian Paolo Lomazzo – uno degli storici dell’arte più
rispettati del suo tempo – aveva già confermato l’esistenza di due Monna Lisa.
Infatti, se si considerano tutte le importanti testimonianze storiche, diventa
evidente che uno dei ritratti di Monna Lisa, quello con una giovane Lisa di
circa vent’anni seduta tra due colonne, fu commissionato da suo marito a
Firenze nel 1503 – 1506 circa e fu lasciato incompiuto. L’altro ritratto,
un’opera completamente finita con Lisa più matura senza colonne ai lati,
fu invece commissionato da Giuliano de’ Medici e dipinto a Roma
circa un decennio dopo. La tecnica utilizzata nella seconda versione, ossia
quella che oggi è esposta al Louvre, fu sviluppata da Leonardo solo quando Lisa
avrebbe avuto più o meno trent’anni, una differenza che chiaramente si
riscontra nell’età delle donne nei due dipinti.
La “Earlier Mona Lisa”, che probabilmente è stata sottoposta a più
test ed esami scientifici di ogni altro quadro della storia, affascina gli
studiosi di tutto il mondo. Rispetto all’ultima mostra, si possono ora
aggiungere questi nuovi e fondamentali punti fermi:
Nell’aprile del 2019, la Fielding University Press ha pubblicato “Leonardo da
Vinci’s Mona Lisa: New Pers”, una raccolta di studi che riguardano il
famosissimo ritratto di Lisa del Giocondo. Esperti provenienti da Stati Uniti,
Italia, Francia, Russia e Brasile hanno collaborato a questa monografia, curata
dal Professor Jean-Pierre Isbouts. In accordo con quanto affermato nelle ultime
pubblicazioni e nei filmati su Leonardo del Professor Isbouts, la conclusione
più importante a cui giunge questo volume è che la “Isleworth
Mona Lisa”, conosciuta anche come “Earlier Mona Lisa”, è il ritratto di Lisa del Giocondo realizzato
da Leonardo.
I risultati dello studio approfondito di tutte le versioni e delle
copie del dipinto della Mona Lisa – condotto da illustri professori provenienti
da Università di tutta Europa, sono stati pubblicati nel 2015 e nel 2019 su
riviste di alto livello scientifico e concludono che: “La ‘Monna
Lisa’ del Louvre e la ‘Earlier Mona Lisa’ devono essere due opere originali,
dal momento che sono state realizzate da Leonardo in due momenti diversi”. Il
Professor Lorusso aggiunge: “L’umiltà, insieme all’interdisciplinarietà, è molto importante nel
processo di attribuzione di un’opera d’arte”.
Una recente indagine ha tracciato gli spostamenti del ritratto
dall’Italia a Somerset, in Inghilterra, dove era stato portato da Thomas
Marwood, di ritorno dal suo “Gran Tour” negli anni settanta del Settecento,
quando risultava già chiaro che era stato realizzato da Leonardo. Da qui si
arriva al suo acquisto da parte di Hugo Blaker, curatore e stimato esperto
d’arte, che trasferì l’opera nel suo studio a Isleworth, Londra: è in questo
momento che il dipinto diventa conosciuto come “Isleworth Mona Lisa”.
Mentre sono stati sollevati interrogativi su chi abbia
commissionato la Monna Lisa, la versione del Louvre presenta alcune tecniche
specifiche utilizzate da Leonardo che sollevano ulteriori domande a proposito
del momento di esecuzione.
Nel complesso, i resoconti di Giorgio Vasari e Agostino Vespucci
indicano che Leonardo dipinse il ritratto di Lisa del Giocondo tra il 1503 e il
1506.
Ciononostante, la specifica tecnica a velature usata nella
versione del Louvre suggerisce che il quadro sia stato dipinto in un periodo
successivo. Leonardo applicò infatti una “velatura sfumata”, tecnica pittorica
a olio introdotta dai Primitivi Fiamminghi, che prevede l’utilizzo di strati
multipli di pittura leggermente colorata sopra una superficie già dipinta, in
modo da ottenere sottili differenze nel colore e nell’ombreggiatura. Tale
procedimento aiuta a creare profondità e conferisce all’opera quell’aspetto di
realismo nebbioso, tridimensionale e quasi magico. Questa non va confusa con la
tipica tecnica pittorica leonardesca dello sfumato, che crea realismo
eliminando spigoli e pennellate, sebbene l’uso della velatura sia uno dei
segreti fondamentali dietro quell’enigmatico sorriso. La tecnica a velature fu
un’evoluzione successiva di Leonardo, indipendente dallo sfumato.
Questo metodo di velatura, in ogni caso, sembra non fosse usato da
Leonardo prima del 1508, quando ritornò a Milano. Molti esperti illustri
ritengono che questa tecnica caratterizzi lo stile più tardo dell’artista, e
collocano cronologicamente l’esecuzione del dipinto del Louvre dopo il 1510.
M.P.F.
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