Berthe Morisot,
femme
impressioniste
Si è aperta fino
al 22 settembre 2019 al Musée d’Orsay di Parigi l’esposizione Berthe Morisot, femme impressionniste.
Quest’importante
retrospettiva dedicata a Berthe Morisot, figura fondamentale
dell’impressionismo, fa luce sul ruolo centrale dell’artista all’interno del
movimento e più in generale dell’arte francese del secondo Ottocento. Meno
conosciuta degli amici Monet, Renoir e Degas, Morisot è sempre stata elemento
trainante del gruppo e grande innovatrice. Sospesa tra la leggerezza del tocco,
la brillantezza dei colori e l’intensità dei soggetti, la pittrice esplora
molte tematiche della “vie moderne”, con esterna sensibilità ed eleganza: donne
alla toletta o in abito da sera, interni con scene di intima quotidianità,
paesaggi dominati da giochi di luce. La mostra, a cura di Sylvie Patry, Nicole
R. Myers, Lilian e James H.Clark, ricostruisce il percorso eccezionale di
un’artista che attraverso le sue opere, ha sempre cercato di fissare
impressioni istantanee dell’esistenza.
Nata a
Bourges nel 1841, Marie Pauline Berthe è la terza figlia del prefetto Tiburce
Morisot. Le sue due sorelle sono Yves ed Edma; quest’ultima la seguirà per
qualche tempo negli studi di pittura. Nel 1845 nascerà Tiburce, suo fratello.
Nel 1848, la famiglia si trasferisce a Parigi dove Berthe, su consiglio di
Rossini, amico di famiglia, viene educata alla musica insieme alla sorella
Yves. I genitori tengono particolarmente all’istruzione delle figlie che ben
presto seguiranno anche lezioni di disegno e pittura. Dopo aver frequentato i
corsi di Chocarne e Guichard ed essersi esercitate sulla copia dei capolavori
del Louvre, Berthe e Edma diventano allieve di Camille Corot, famoso
paesaggista. La lezione di Corot si rivelerà assai preziosa per la formazione
stilistica di Berthe. Anche grazie all’appoggio del suo nuovo maestro, Qudinot,
la pittrice riesce a esporre al Salon del 1865, dove ha inviato due tele. Il
suo futuro sembra pieno di promesse finchè, nel 1868, Berthe fa un incontro che
si rivelerà fatale per la sua carriera: le viene presentato Edouard Manet, uno
dei pittori più contestati e scandalosi della Parigi del tempo.
Tra i due si
stabilisce subito una grande intesa Berthe posa come modella per alcuni
capolavori dell’amico, lui le insegna molto, pur senza mai diventare
ufficialmente il suo maestro. Attraverso Manet, conosce un gruppo di pittori
all’avanguardia: Edgar Degas, Claude Monet, Auguste Renoir, Alfred Sisley…Con
loro Berthe intraprenderà una strada difficile quella dell’Impressionismo.
Nonostante il parere contrario di Monet, espone con loro nella celebre mostra
allestita nel vecchio atelier di Nadar in Boulvard des Capucines. Siamo nel
1874: l’Impressionismo muove i suoi primi passi e si guadagna le prime feroci
critiche “Prenda invece la Morisot!”, tuona Leroy nel suo celebre articolo di
commento all’esposizione. “Questa signorina non si diverte a riprodurre una
folla di particolari oziosi. Quando deve dipingere una mano, fa tante pennellate
quante sono le dita ed è fatta. Gli sciocchi che cercano il pelo nell’uovo in
una mano non capiscono niente dell’arte impressiva, e il grande Manet li
caccerebbe dalla sua repubblica”.
Allieva di Manet e associata agli
Impressionisti: una pessima presentazione per una donna che desidera far
successo nel campo dell’arte. Ma, nonostante le preoccupazioni della madre,
Berthe è risoluta e non sembra avere ripensamenti. Il suo ruolo nel gruppo è
tutt’altro che marginale: sarà lei a preoccuparsi dell’organizzazione di alcune
esposizioni – in particolare dell’ultima tormentata apparizioni ufficiale della
Société – e la sua ricerca pittorica apporta interessanti novità
nell’elaborazione dello stile impressionista.
Superata la soglia dei trent’anni senza risolversi ad accettare le pur numerose proposte di matrimonio, Berthe capitolerà nel 1874, sposando Eigéne, fratello del suo mentore Eduard Manet. Dall’unione nascerà una figlia, Julie, più volte ritratta dalla pittrice: dopo la morte del padre, sarà il poeta Stéphan Mallarmé a occuparsi di lei come tutore. Berthe muore nel 1895. Verrà sepolta al cimitero di Passy, nella tomba della famiglia Manet. L’’anno successivo Mallarné, Degas, Monet e Renoir organizzeranno una sua personale presso la Gallerie Durand-Ruel.
Berthe
Morisot è divenuta celebre per le sue delicate scene d’interni familiari.
Protagoniste delle sue tele sono la madre, la sorella Edma, la nipotina Blanche
e la figlia Julie. L’universo dei suoi affetti privati emerge con toccante
intensità in opere quali la Culla, tra i capolavori della pittrice, e La
lettura, nella quale ritrae la madre e la sorella nel salotto di casa.
Fondamentale
per lo stato degli studi su Berthe è questa esposizione itinerante che,
inaugurata il 21 giugno 2018 al Musée National des Beaux-Arts du Quuébec in
Canada e a Dallas e ora al Musée d’Orsay di Parigi (Berthe Morisot, femme
impressioniste, fino al 22 settembre). Con più di sessanta opere la mostra dà
nuovo risalto a questa grande artista, troppo a lungo trascurata perché donna
il cui sforzo costante è sempre stato quello di catturare il tempo e di
esprimere la vita nel suo farsi.
<<Quello
che è sprofondato, quello che si è cancellato non valeva la pena di essere
vissuto>>.
Maria Paola
Forlani
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