Piranesi Roma Basilico
Fino al 22
novembre, Palazzo Cini di
Venezia ospita Piranesi Roma Basilico, un’affascinante mostra
che pone a confronto la città antica delle
incisioni piranesiane con la città contemporanea immortalata dal fotografo
milanese. Curata da Luca Massimo Barbero con la collaborazione dell’Archivio
Gabriele Basilico, l’esposizione celebra il fascino di Roma e insieme la
grandezza dei due artisti, lasciando emergere complicità e differenze
Quando realizzò
le prime Vedute di
Roma, Giambattista
Piranesi (1720 – 1778) aveva solo venticinque anni: dopo un apprendistato nella
capitale sotto la guida di Giuseppe Vasi, un soggiorno a Napoli per studiare
l’arte barocca e un breve rientro a Venezia, sua città natale, si era
definitivamente stabilito a Roma nel 1745, aprendo una bottega da incisore in
via del Corso.
In quei primi mesi da lavoratore in proprio non riceveva molte
commissioni, e così le sue giornate erano scandite da lunghe passeggiate per le
strade antiche e immense della capitale, esplorazioni in cui poteva ammirare
l’Arco di Tito, la Fontana di Trevi, la Piramide Cestia – celebri monumenti che
seppe poi trasfigurare nelle sue acqueforti, ambiguamente sospese tra
classicità e caos vitalistico.
Negli anni
Sessanta del Novecento, il giovane Gabriele Basilico (1944 – 2013) ripercorse
con la macchina fotografica i luoghi di quelle vedute, ricercando le stesse
angolazioni adottate da Piranesi. Ponendo a confronto il lavoro dei due autori,
la mostra veneziana suggerisce che fra loro ci fosse più di una semplice
coincidenza di sguardi: nella luce placida che avvolge i monumenti, nelle
sparute figure umane che attraversano le piazze immense, nella sospensione che
si respira in ogni scatto,
Basilico si dimostra in sintonia con la poetica di Piranesi. In entrambi gli autori troviamo quella che Marguerite Yourcenar (a sua volta stregata dall’opera di Piranesi) era la vera cifra di un’opera d’arte: “La negazione del tempo, lo sfaldamento dello spazio, l’ebbrezza dell’impossibile raggiunto o superato.
M.P.F.
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