INBOX – Enki Bilal
Venezia Fondazione Giorgio Cini
Enki Bilal espone per la
prima volta sull’Isola di San Giorgio Maggiore durante la Biennale di Venezia fino
al 2 agosto 2015.
Proseguendo il suo lavoro di
distrutturazione pittorica, Bilal si spinge ancora più lontano, proponendo una
nuova esperienza: la presa di coscienza della voluttà inquietante, ma al
contempo accattivante, dell’oscurità. In uno spazio chiuso nero, caratterizzato
da un’architettura minimalista, lo spettatore è solo davanti a un grande
schermo che riproduce, a ciclo continuo, le immagini indefinite a colori che
creano un’instabilità destinata a fissarne e a sbilanciarne lo sguardo.
Dopo una prima fase ipnotica,
lo spettatore affronta un dittico che non viene mai completamente rivelato e
che, per meglio sottolineare il rapporto tra discontinuità luminosa e
sensualità dei corpi, rimane sotto l’effetto alternante della chiarezza e del
silenzio. Questi caratteri rappresentano il passionale e oscuro romanticismo
che caratterizza l’opera di Enki Bilal che insiste sulla fragilità e sulle
incertezze della nostra memoria visiva, sull’ambivalenza e sulla materialità
delle immagini.
Appoggiandosi alla necessità
di concentrarsi sul momento e facendo appello alla sensibilità e alle risorse
intuitive, lo spettatore può immergersi nel cuore dell’opera in una poetica che
è allo stesso tempo fisica e mentale.
<<È un gioco sui sensi e sulla loro perdita, ma anche
sulla nostra percezione della realtà. Il visitatore, interfacciandosi con
l’impossibilità di focalizzarsi sul convenzionale dettaglio di un’opera da uno
specifico punto di vista, scopre la frustrazione della memoria visiva e deve
lasciare la stanza mentre le immagini sono ancora impresse nella sua retina. Si
tratta di un’esperienza effimera e solitaria.>> Enki Bilal
Enki Bilal (Belgrado, 7 ottobre 1951) è un
fumettista e regista francese, nato nella ex-Jugoslavia.
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