Il Buon secolo della Pittura Senese.
Dalla Maniera moderna
al lume Caravaggesco
La
prestigiosa esposizione, aperta fino al 30 settembre dedicata a “Il buon secolo della pittura senese. Dalla
maniera moderna al lume caravaggesco”, presenta circa ottanta opere in
mostra provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, chiese e
istituti religiosi che vogliono restituire ai visitatori una visione quanto più
esaustiva di un secolo denso di affascinanti protagonisti ed espressioni
artistiche rilevanti. L’iniziativa dà voce alla volontà condivisa di
valorizzare non solo un momento dell’arte senese attraverso la mostra, ma anche
le collezioni permanenti dei musei e i monumenti che costellano la terra di
Siena.
Si tratta di
un progetto nato dalla volontà di numerose istituzioni, territoriali e non, con
l’obiettivo di focalizzare l’attenzione solo su alcuni dei maggiori interpreti
della pittura in terra di Siena dagli inizi del Cinquecento alla metà del
secolo successivo, ma, soprattutto, per ripercorrere quello che lo storico
dell’arte Luigi Lanzi definì il buon secolo della pittura senese e vide operare
artisti di notevole livello
“Lo smanioso desiderio di credere
nell’esistenza di
pittori dallo stile riconoscibile,
secondo un percorso
continuo dagli esordi fino alla
maturità, sfocia in veri e
propri vicoli ciechi. Non sono pochi
i pittori la cui
maniera cambia, nel corso della loro
esistenza, dal bianco
al nero. Detto ciò, il compito del
conoscitore rimane
essenzialmente quello di riconoscere
e di ristabilire certe
unità di stile là dove erano state
perse, e di ricostruire
gruppi dimenticati, con opere della
stessa mano”
Federico
Zeri
La mostra è
articolata in tre diverse sezioni, divise cronologicamente in relazione alla
presenza di opere d’arte già esistenti in loco e rappresentative di alcuni
maestri del tempo.
Domenico Beccafumi, l’artista da giovane.
Montepulciano,
Museo Civico Pinacoteca Crociani
A cura di
Alessandro Angiolini, Roberto Longi.
La mostra
prende le mosse dalla tela con Santa Agnese Segni, conservata presso il Museo
Civico di Montepulciano. Essa è infatti collegabile ad un documento che attesta
la presenza nella città del Poliziano nel 1507 del giovane pittore Domenico di
Jacomo di Pace, al seguito del podestà Lorenzo Beccafumi, di cui più tardi lo
stesso artista avrebbe adottato il cognome.
Il percorso
illustra le testimonianze che hanno reso possibile il felice riconoscimento del
dipinto come opera del giovane Beccafumi e offre uno spaccato di grande interesse
sulla storia politica della Montepulciano rinascimentale e sulla fase
giovanile, finora assai incerta, del grande pittore senese e dei suoi rapporti
con altri artisti, come Girolamo Genga, Fra’ Bartolomeo, Andrea Bresciano,
Girolamo del Pacchia e Lorenzo Mariano detto il Marrina.
Dal Sodoma al Riccio: la pittura senese negli ultimi decenni della repubblica.
San Quirico D’Orcia, Palazzo Chigi Zondadari.
A cura di
Gabriele Fattorini, Laura Martini.
La
monumentale Madonna col Bambino e i santi Leonardo e Sabina di Bartolomeo di
Neroni detto il Riccio, conservata nell’oratorio della Misericordia di San
Quirico e databile verso la metà del Cinquecento, offre l’occasione di
presentare una mostra che mettendo insieme pale d’altare, testate di bara,
dipinti per devozione privata e di soggetto mitologico – focalizza l’attenzione
sulla scena artistica senese nel periodo che dal Sacco di Roma (1527) condusse
alla fine della Repubblica (1559).
L’esposizione
riserva una particolare attenzione al Riccio e alla tarda attività del Sodoma,
senza dimenticare altri maestri di primo piano di quel tempo: dal peruzziano
Giorgio di Giovanni al presunto Giomo del Sodoma, da Domenico Beccafumi a Marco
Pino.
Francesco Rustici detto il
Rustichino, caravaggesco gentile
Pienza, Conservatorio
San Carlo Borromeo
A cura di
Marco Ciampolini, Roggero Roggeri.
La presenza,
nella chiesa di San Carlo Borromeo a Pienza, di una pala di Francesco Rustici
detto il Rustichino raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Carlo
Borromeo, Francesco, Chiara, Caterina e Giovanni Battista, permette di
costruire attorno a quest’opera un interessante esposizione riguardante
principalmente l’attività di questo abile pittore, poco noto al grande
pubblico, da considerarsi uno dei maggiori esponenti del naturalismo
caravaggesco a Siena.
La mostra ne presenta numerosi capolavori, riuniti
insieme per la prima volta, e illustra l’ambiente familiare in cui avvenne la
prima formazione del pittore, con dipinti di Alessandro Casolani e Vincenzo
Rustici, proponendo anche opere di quelle personalità artistiche che tanta
importanza ebbero nella sua evoluzione artistica, quali, Orazio Gentileschi e
Alessandro Allori. A seguire, una rassegna di dipinti eseguiti da pittori
senesi suoi contemporanei come Rutilio e Domenico Manetti, Bernardino Mei,
Astolfo Petrazzi e Nicolò Tornioli che, in misura diversa tra loro, subirono
l’influsso della pittura naturalistica.
Di straordinaria bellezza e poesia è il San Giovanni Battista (Collezione Massimo Vezzoni) di Francesco Rustici detto il Rustichino. L’opera presenta una fitta boscaglia mentre seduto su una roccia, il giovane Battista è raffigurato nella sua veste più comune, ossia come un eremita, a memoria del periodo di romitaggio trascorso nel deserto. L’agnello accovacciato ai suoi piedi, sintetizza iconograficamente la frase pronunciata dal Santo al momento del Battesimo di Cristo “il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso lui disse “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo” (Gn 1, 28-29).
Tutte e tre
le sezioni, ed è una caratteristica importante del progetto, si apre al territorio.
Invitano cioè il visitatore alla scoperta di altre opere custodite in pievi,
monasteri, conventi, musei, palazzi, piccoli borghi del meraviglioso territorio
della Val d’Orcia fino, idealmente, alla città di Siena. Un’occasione
imperdibile per chi voglia scoprire i tesori conservati nei luoghi più segreti
e suggestivi di questa magnifica terra.
La Repubblica promuove lo sviluppo
della cultura e
della ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico della
Nazione.
Articolo 9
della Costituzione italiana
Maria Paola
Forlani
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