lunedì 31 agosto 2020

 


Monet e gli altri Impressionisti.

Capolavori dal Musée Marmottan Monet. Parigi

Fino al 14 febbraio 2021 Bologna nella sede di Palazzo Albergati presenta la mostra “Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan. Parigi”. Sono presenti 57 capolavori di Monet e dei maggiori esponenti dell’Impressionismo francese quali Manet, Renoir, Degas e molti altri, provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, noto nel mondo per essere la “casa dei grandi Impressionisti”.


L’evento è a cura della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi a cura di Marianne Mathieu, direttore scientifico del museo.

La mostra presenta principalmente Monet, ma anche Manet, Renoir, Degas, Corot, Sisley, Caillbotte, Morisot, Boudin, Pissaro e Signac, un’occasione imperdibile per ripercorrere l’evoluzione del movimento pittorico più amato a livello globale.


Un percorso espositivo che vede primeggiare – accanto a capolavori cardine dell’impressionismo francese come Ritratto di Madame Ducros (1858) di Degas, Ritratto di Julie Manet (1894) di Renoir e Ninfee (1916-1919 ca.) – opere inedite per il grande pubblico perché mai uscite dal Musée Marmottan Monet. È il caso di Ritratto di Berthe Morisot distesa (1873) di Éduard Manet, Il ponte dell’Europa, Stazione Saint-Lazare (1877) di Claude Monet e Fanciulla seduta con cappello bianco (1884) di Pierre Auguste Renoir.


La mostra vuole anche rendere omaggio a tutti quei collezionisti e benefattori – tra i quali molti discendenti e amici degli stessi artisti in mostra – che, a partire dal 1932, hanno contribuito ad arricchire la prestigiosa collezione del museo parigino rendendola una tra le più ricche e più importanti nella conservazione della memoria impressionista.


Il pittore che, forse più di tutti, rappresenta ai nostri occhi l’impressionismo, è Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny 1926). Già ne La Grenouillée, il quadro che può essere considerato uno dei primi veramente impressionisti, si precisa la novità della concezione di Manet. Qui si tratta del sentimento romantico della natura, né soltanto del plein air tanto caro a lui e ai suoi amici. Qui la natura, invece che rappresentata come qualcosa di distaccato da noi <<vive>> in tutta la sua mobilità e continuità e noi <<viviamo>> in mezzo ad essa. Protagonista del quadro è l’acqua che, a causa del punto di vista leggermente rialzato, domina buona parte della superficie; anzi, poiché barche e pontili sono parzialmente tagliati fuori, sentiamo anche la prosecuzione laterale di essa oltre i limiti della cornice. Non è un caso che l’acqua sia elemento fondamentale nella pittura impressionista. Essa è costituzionalmente mobile e riflettente, tutto ciò che la sovrasta e la circonda (cielo, alberi, uomini, barche, pontili) vi si specchia con i suoi diversi colori, che si influenzano reciprocamente, si fondono e, così modificati, ne vengono respinti, tornando a influenzare quelli degli stessi oggetti riflessi, con variazione continue in relazione al perpetuo, inarrestabile movimento della superficie.


M.P.F.

 

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