FABBRI
Premio Fabbri per l’Arte
5°
Edizione
Dedicato a:
Amarena
FABBRI
I cento anni di un mito
italiano celebrati a Bologna
Con mostra tutta al
femminile.
In onore della donna che
inventò l’Amarena
Esattamente cento anni fa nel
1915, nasceva la celebre Amarena
Fabbri che da allora delizia i palati di grandi e piccoli,
accomunando le varie generazioni in un gusto che sa di famiglia e di dolci
momenti di vita insieme. Nata da una ricetta di Rachele Buriani, moglie di
Gennaro Fabbri, fondatore dell’azienda, la lavorazione della “Marena con
Frutto” fu inizialmente limitata ai soli mesi di giugno e luglio ma divenne in
breve tempo un successo che oggi merita di essere celebrato.
Il prodotto venne
originariamente venduto in damigiane, ma, nei decenni successivi, all’idea del
prodotto si aggiunse quel fondamentale valore aggiunto che fu il vaso di
ceramica, prezioso contenitore da tenere sul bancone per riporre e servire
l’Amarena.
La tradizione vuole che il
primo esemplare di vaso fosse un regalo di Gennaro alla moglie Rachele, per
ringraziarla di avere ideato la ricetta di quel nuovo, delizioso prodotto.
Quello della Fabbri è un
rapporto che ha una significativa e convincente continuità, della nascita
dell’ormai caratteristico vaso in ceramica giunto alla sua foggia attuale dopo
le diverse versioni di vari ceramisti, fino alla presenza nelle serie di Carosello degli anni sessanta attraverso
una serie di filmati pubblicitari considerati tra i primi della storia della
televisione.
Incaricato della regia fu il
celebre regista Luciano Emmer, che concepì anche l’avveniristico progetto Un pittore alla settimana, in cui gli
artisti invitati venivano ripresi al lavoro nel loro studio. Ecco dunque Renato Guttuso, Giuseppe Capogrossi, Corrado
Cagli, Amerigo Bartoli, Carlo Levi, Franco Gentilini e Anna Salvatore.
Oggi come allora, con la sua
storia fatta di tradizione e capacità di guardare sempre avanti mettendo a
frutto il patrimonio del passato e cercando di anticipare il futuro, Fabbri
sposa l’arte come linguaggio privilegiato. Con la mente aperta, la stessa che
portò l’azienda a scegliere importanti testimonial come Guttuso e Capogrossi,
appunto, e a istituire il Premio Fabbri per l’arte contemporanea. In mostra
vasi (sia prototipi che oggetti poi immessi in produzione), affiches, strumenti d’epoca per la
lavorazione delle amarene, specchi pubblicitari, foto d’epoca, che raccontano
una storia, la storia di una passione lunga cento anni.
Questa edizione del Premio
Fabbri, coordinata artisticamente da Lea Mattarella, si svolge nei prestigiosi
locali di Palazzo Pepoli Campogrande, un contesto che la città riconosce, per
essere parte integrante della Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Le sale, in cui è stata
sistemata la
quadreria Zambeccari , che annovera opere di grandi artisti
bolognesi e stranieri tra 600 e 700, vedono ora la presenza di ventisei artiste
contemporanee accomunate dallo spunto della Fabbri.
In questa edizione, appunto,
tutta al femminile, è di grande interesse vedere come si sia sviluppata la
suggestione fornita dal celeberrimo contenitore di Amarena Fabbri in termini
formali tanto diversi, che vanno dalle indefinite e quasi metafisiche atmosfere
di alcune artiste, sino al segno esile ma costruttivo, sospeso nell’aria, di
altre, passando per impressioni fotografiche e pittoresche, con atmosfere
evocative e dinamiche.
Gli affreschi di Giuseppe Maria Crespi
stanno a guardare questa straordinaria vitalità creativa dove fra le tante
metamorfosi del vaso – segnala Lea Mattarella le artiste: Tamara Ferioli che ha
realizzato
un ‘opera olfattiva in cui si
propaga il profumo dell’amarena
e Donatella Spaziali che ha ridisegnato la sua
storia familiare
sui vecchi fogli del padre, rappresentante
dell’azienda negli anni ’70.
E Kaori Miyayama che ha creato un paesaggio di
ombre e nebbie in cui si staglia la sagoma di un edificio bianco a forma di
vaso.
Segue il fanciullo che scopre chissà quale fantasticheria scrutando una biglia-Amarena (è il lavoro della belga Amandone Samyn),
mentre Gea Casolaro si sofferma sulle operaie che lavorano in via Emilia Ponente.
La mostra si inaugura
domenica alle 17.30 a
Palazzo Pepoli Campogrande, quando verranno annunciati i vincitori del premio
2015; al pubblico si rivelerà dal 10 novembre all’’8 dicembre.
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