Obscure clartè
di Li Chevalier
Si è
inaugurata al Santa Maria della Scala, presso i Magazzini della Corticella,
l’esposizione di Li Chevalier Obscure claritè, promossa e organizzata dal
Comune di Siena e realizzata in collaborazione con Opera Civita.
Li Chevalier,
nata a Pechino nel 1961, è assai attiva nel panorama artistico contemporaneo,
costruisce la sua carriera attorno ad un percorso intercontinentale,
caratterizzato da un universo estetico transculturale e multidisciplinare, che
sviluppa un’arte la cui firma ha un rapporto appassionato con il mondo musicale
e poetico. A quindici anni viene scelta dalla Compagnia dell’Opera
dell’esercito cinese e dopo cinque anni di profonda immersione come cantate
lirica, Li Chevalier viaggerà alla scoperta delle maggiori capitali europee,
passando per Firenze e Venezia dove studia arte, per laurearsi a Londra, al
London Central St Martins College of Art & Design, in Filosofia e Belle Arti.
Con Obscure
clarté Li Chevalier rende omaggio a Siena, città con la quale la pittrice
franco-cinese ha iniziato una relazione appassionata da più di 20 anni.
La mostra,
infatti, nasce dal forte desiderio dell’artista di tornare nei luoghi dei suoi
pellegrinaggi artistici e spirituali nel cuore dell’Italia. Proprio per questa
monografia senese Chevalier presenta una nuova scenografia, completamente
rinnovata, della sua installazione monumentale e multimediale Site Specific: una
“foresta” di strumenti a corda, violini, viole e violoncelli, “made in China” e
allo stato grezzo, decorati con pennellate d’inchiostro, segni calligrafici e
poesie composte appositamente per l’evento dal poeta senese padre Alfredo
Scarciglia.
I VIOLINI DI
LI
In una luce
dorata
su di un
serico giardino
S’odono a
Siena, violini d’oltremare.
S’involano
note come farfalle,
girano in
tondo
invitano al
canto.
Di stanza in
stanza
La musica è
infinita
Arcana, come
la via della seta.
Di sole ce
n’è tanto in queste stanze,
di note, una
moltitudine, nell’estasi di questa città.
L’artista,
inoltre, rende omaggio a Karol Beffa, accordando la sua installazione a due
brani famosi del compositore francese, Into the Dark, Pièce pour piano et
orchestre e Supplique, Pièce pour violon seul: una fusione tra l’arte mutevole
della pittrice e le melodie liquide del compositore, un insieme che celebra il
legame appassionato dell’artista con il mondo musicale.
Oltre a ciò,
sono esposte in mostra 20 opere di pittura sperimentale ad inchiostro, che
rivelano la “traiettoria” spirituale dell’artista con i suoi dubbi e le sue
rivelazioni.
Come afferma
il direttore di Santa Maria della Scala per l’esposizione, ben qualifica
l’opera della pittrice, che si caratterizza per un effetto scenografico e per
una composizione spaziale specifica che include una dimensione teatrale.
Particolare rilievo viene assegnato all’uso della luce, dell’ambiente e del
suono, così come alla partecipazione dei visitatori all’evento. Tutto ciò
contribuisce a un’esperienza sensoriale che coinvolge gli spettatori e li fonde
con le opere.
LUCE
Luce nuova
in me
Luce chiara,
riverberi
d’albero
tra il tuo
fuoco.
Musica e
canto
è il tuo
dire,
musica e
canto
che toglie
il fiato.
In un
rinnovato stupore,
si desta il
mio cuore
e ascolta.
P.Alfredo
Scarciglia
Maria Paola
Forlani
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