sabato 8 settembre 2018

EMMA DESSAU GOITEIN


Emma
Dessau
Goitein

 La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda
e come la si ricorda per raccontarla”
Gabriel Garcia Màrquez


Emma Goitein Dessau (Karlsruhe 1877 – Perugia 17 settembre 1968), discendente in linea paterna da un’antica dinastia di rabbini ungheresi e in linea materna da una famiglia di vasta cultura. La madre, precocemente vedova, fautrice del femminismo allora nascente, volle per lei e le sue sorelle un’educazione ed una preparazione professionale che le mettesse in condizioni di provvedere a sé stesse.

La piccola Emma dimostra presto il suo spiccato talento per la pittura. Studia arte dapprima a Karlsruhe dal 1894 al 1897 e poi invitata a Londra, alla scuola di Hubert von Herkommer dove ha modo di conoscere la pittura dei Preraffaelliti.
Nel 1901 sposa a Karlsruhe il fisico Bernardo Dessau con il quale poi si trasferisce a Bologna, dove il marito ha un incarico scientifico. Tra il 1901 e il 1902 è tra le prime donne ammesse a frequentare la scuola di nudo dell’Accademia bolognese.
Dopo il 1905 è a Monaco, dove conosce gli ambienti artistici della Secessione e ha modo di approfondire la tecnica xilografica. Proprio questo interesse per questa antica tecnica incisoria la porta in contatto con gli ambienti artistici che gravitano intorno alla nuova innovativa rivista, L’Eroica, fondata alla Spezia da Ettore Cozzani nel 1911. Nel 1912 è così l’unica donna emergente tra i tanti espositori della prima Mostra internazionale di Levanto allestita dalla rivista di Cozzani, dove presenta tre grafiche: una Salonè e due ex libris.

Nel 1917 collabora alla monumentale pubblicazione di Cesare Ratta dedicata alla xilografia italiana del suo tempo.
In xilografia sono numerose le sue malinconiche tavole a corredo figurativo di libri, come anche gli ex libris per privati committenti. In pittura si dedica spesso al ritratto, alla figura di genere, al nudo.

Le dolorose vicende della vita e quelle storiche dell’Europa della prima metà del XX secolo la portano a dover sopportare lutti familiari ed affrontare l’ostilità in quanto tedesca durante il periodo della prima guerra mondiale, sia successivamente la persecuzione per le sue origini ebraiche.
Trascorre gli ultimi anni della sua esistenza in silenzioso ritiro a Perugia, città che ha voluto dedicarle una strada e una mostra a cinquant’anni dalla morte nelle sedi dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” e il Museo civico della Penna, fino al 9 settembre 2018.

Non è possibile guardare distrattamente i dipinti di Emma, è la stessa autrice che non lo permette: sebbene la sua scelta di colori e di soggetti non colpisca al primo impatto lo spettatore, quelle espressioni degli occhi sempre così variate e intense e i laconici ma minuti dettagli così accuratamente definiti, richiamano gli sguardi e li legano indissolubilmente ad una reminiscenza che si pianta nel profondo individuo.

Questo è l’incantevole mistero dell’arte di Emma Dessau Goitein: una richiesta d’attenzione sussurrata che sfocia in un incredibile interesse. Da qui in poi è impossibile non pensare alla sua pittura – che è il suo mondo – e diventa necessario passarvi attraverso per esplorare l’interno.
E si scopre come gran parte della produzione di Emma sia intimamente legata alla sua vita, ma non nel senso bohémien di una totale immersione nell’arte, quanto nella direzione di una sensibile e non superficiale trasposizione di vicende biografiche e moti dell’animo.  Col pennello intinto nell’inconscio, tra simbolismo internazionale, preraffaellismo, pittura ebraico-tedesca e accademismo italiano, restituisce uno stile profondamente personale, saldamente piantato nel reale e proiettato verso un sogno per nulla frammentario, ma assolutamente coerente.

Il criterio del percorso espositivo di Palazzo della Penna, che presenta una significativa selezione della produzione pittorica dell’artista, segue le tematiche immutabili dell’altrove dipinto da Emma per più di cinquant’anni, scandendole in tre temi distinti: la famiglia, i ritratti, i paesaggi. Il fulcro di tutta la sua opera è da identificarsi nell’eterno femminino, memore del valore alto e salvifico che gli attribuisce Goethe, che essa stessa vuole incarnare e concretizzare nei numerosi autoritratti.

Qui il tempo trascorre così come muta il temperamento: Emma si ritrae giovane donna colta e salottiera, evolvendo poi in madre intensa e sincera, quasi esausta, con gli occhi fissi dentro lo sguardo dello spettatore, mentre alle sue spalle, sul lato desto della tela, si stagliano i tre cipressi, simboli personalissimi dei suoi figli, uno dei quali spezzato come la breve esistenza di Leonardo. Infine, con il passare del tempo, la sua grazia sfiorisce ed ella si raffigura anziana e ferma, nell’atto in cui dipinge se stessa, in un profilo solenne nel quale sembra voler stemperare le asperità lasciate da una lunga esistenza.

La quantità, la varietà e la qualità della grafica esposta in mostra di Emma Dessau Gointein  fanno di questa sezione una straordinaria occasione per rivalutare l’artista per la sua abilità del segno inciso, della sua freschezza inventiva e l’originalità delle soluzioni compositive.
Da tutto questo emerge, grazie a un linguaggio grafico del tutto innovativo, reso con raffinata abilità tecnica ed esecutiva e memore della sua composita formazione europea, un’opera straordinariamente originale.

Emma Dessau Goitein fu grande disegnatrice di Ex Libris, in gran parte esposti a Perugia nella sezione della grafica a lei dedicata. Ė difficile stabilire l’autonomia di un’artista nell’iconografia degli ex libris realizzati per un committente, tuttavia quelli commissionati alla Dessau Goitein mostrano alcuni temi ricorrenti che indicano la sua libertà estetica e fanno di tali immagini la sua peculiarità, piuttosto che riflettere specifici interessi del proprietario del libro. I temi ricorrenti comprendono elementi quali l’acqua, le barche, gli angeli e figure nude o seminude. Inoltre un quarto degli ex libris di Dessau Goitein esplora temi ebraici attraverso simboli o caratteri tipografici ebraici.

La mostra di Perugia su Emma Dessau Goitein si apre con tutte le pulsioni di una rivoluzione di una donna artista, libera e coraggiosa. Finisce con un’altra rivoluzione femminista e la realizzazione dei sogni e degli ideali di Emma, che in un certo senso ha dato vita, nell’arte come in ogni altro campo della realtà umana, a una nuova storia, più valida, più ricca, più articolata interpretazione della storia che il suo mondo artistico ci ha lasciato e ci rivela.


Maria Paola Forlani

Nessun commento:

Posta un commento