Carolee Schneemann
Carolee
Schneemann ha vinto il Leone d’Oro alla
carriera della 57ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
– Viva Arte Viva.
La 78enne
americana, pioniera negli anni ’60 della performance femminista, è una figura
di spicco della Performance e Body Art. La decisione è stata presa dal Cda
della Biennale presieduto da Paolo Baratta su proposta della curatrice
dell’Esposizione, Christine Macel. Una scelta che non sorprende se si pensa al
valore che la Schneemann ha avuto nella storia dell’arte ma anche
nell’interesse che da sempre Christine
Macel ha dimostrato verso la disciplina. Scheneemann, nata a Fox Chase in
Pennsylvania nel 1939, residente a New York, è stata infatti una delle figure
più importanti nell’ambito dello sviluppo della Performance e della Body Art.
Da oltre cinquant’anni tesa a superare tabù e convenzioni, l’arte di Schneemann
è considerata un esempio esemplare per l’affermazione della performance come
territorio femminile e femminista.
Sessualità e politica di genere sono due
punti fondamentali della sua ricerca, messa in atto sul proprio corpo, in un
percorso strettamente legato alla sua esperienza autobiografica. Per citare
alcuni esempi, l’opera Fuses, (1964-1967) un film-collage accolto con grande
clamore e critiche che ritrae l’artista mentre fa sesso con il compagno, a
glorificazione e celebrazione di una quotidianità emancipata. La pellicola le
varrà – anni dopo – un premio a Cannes.
La sua performance più celebre è stata Su fino a includere i suoi limiti, nella
quale l’artista, nuda, legata a una fune, oscilla in una stanza disegnandone le
pareti con un gesso colorato. L’esito è una strana e suggestiva mediazione tra
arte informale e Body art. Le sue denunce sullo sfruttamento del corpo
femminile e le sue lotte per la libertà sessuale della donna, spesso in aperta
rottura con le istituzioni culturali, hanno una notevole influenza sul pensiero
femminista.
La Hales
Gallery di Londra ha presentato la prima personale di Schneemance nel Regno
Unito con Water lighi/Water Needle con
video e fotografie dell’omonima performance originale del 1966. Ispirata
dall’incrocio di cielo e mare nell’orizzonte veneziano, dopo il primo soggiorno
in laguna dell’artista, Water Light/Water
Needle
rappresenta
uno studio sui concetti di sospensione e intersezione tra spazi fisici e
mentali, in cui acrobati e ballerini volteggiano sulle corde appese lungo il
soffitto di una chiesa.
Ammirata da
Andy Warhol, Yoko Ono, Marina Abramovic e fonte d’ispirazione per intere
generazioni di artisti che lavorano ai limiti di territori inesplorati per
tecnica e contenuti, Schneemann prosegue il suo percorso artistico tra
l’opposizione della critica e il rispetto dei colleghi
Nel 1965 fa
uscire Viet Flakes, un coraggioso
collage di denuncia sulle atrocità della guerra in Vietnam.
Negli anni
’70, l’avvento del femminismo le assicura un posto al centro del dibattito
culturale, ma la sua opera d’avanguardia rimane spesso incompresa e
ingiustamente etichettata come oscena e offensiva. Nel 1975 sfonda i cancelli
del mondo della storia dell’arte con la performance Interior Scroll,
in cui recita nuda un copione sfilato dalla
propria vagina. L’approccio sensuale e sfrontato le è valso decenni di affronti
ideologici e difficoltà commerciale, ma ammalia oggi un pubblico più flessibile
e istruito dagli eccessi della quotidianità – artistica ma non solo.
Maria Paola
Forlani
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