A Villa Bardini la collettiva di
Arte contemporanea
‘Nero su Nero.
Da Fontana e Kounellis a Galliani’
Villa
Bardini ospita la collettiva di arte contemporanea ‘Nero su Nero’. Da Fontana e
Kunellis a Galliani’ allestita fino al 9 luglio nelle sale espositive del terzo
piano (catalogo Prearo Editore). Curata da Vera Agosti, l’esposizione è
promossa dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini Peyron della Fondazione
Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con Tornabuoni Arte e
Fondazione Roberto Capucci.
L’esposizione
è una originale riflessione sull’uso del colore nero nella pittura e nella
scultura italiana a parete attraverso una selezione di 31 capolavori di noti
maestri, rappresentativi dei principali momenti della storia dell’arte
contemporanea del nostro Paese.
Ecco allora lo Spazialismo con 5 tagli neri di Lucio Fontana e un’opera di Paolo Scheggi; l’informale con un Catrame di Alberto Burri e un raffinato piatto; il Concettuale con Vicenzo Agnetti; l’Arte Povera con una grande scultura di Mario Ceroli e un lavoro di Jannis Kounellis, il famoso maestro recentemente scomparso. E ancora la Pop Art con quattro tele di Tano Festa e Franco Angeli, la Trasavanguardia con il dipinto “La Monaca” di Enzo Cucchi; esposte inoltre opere di personalità uniche e singolari come Gino De Dominicis e Nunzio; il gruppo degli Anacronistici e il Magico Primario è rappresentato da Omar Galliani, un campione del disegno contemporaneo che ha saputo nobilitare questa pratica e attualizzare la tradizione classica e rinascimentale.
In mostra
anche lavori di Nicola Samorì, pittore amatissimo in Italia e nel Nord Europa e
protagonista nell’ultimo Padiglione Italia della Biennale di Venezia e di
Francesca Pasquali, con le sculture di cannucce e neoprene che creano superfici
vibranti e cangianti. E poi Lorenzo Puglisi che reinterpreta i capolavori dei
maestri del passato e i fiorentini Iacopo Raugei, con allegorie contemporanee e
un nero sontuoso, ricco e composito, che talvolta vira impercettibilmente verso
altre tinte Nell’apparato illustrativo viene ricordato il lavoro
dell’antropologo Michel Pastoureau sulle implicazioni storiche e sociologiche
del colore.
Un originale
approfondimento del nero nella moda viene offerto anche dallo stilista Roberto
Capucci che presenta, nell’ultima sala, alcuni abiti neri in dialogo con tre
lavori di Alberto Burri, Enzo Cucchi e Omar Galliani, una sorta di summa e
sintesi dell’intera collettiva.
Nero su Nero è dunque una collettiva sul nero con
caratteristiche singolari. Una selezione lirica, assolutamente personale e
parziale, sull’uso di questa tinta nell’arte contemporanea italiana, nella
pittura e nella scultura, senza nessuna pretesa di esaustività e completezza,
certi dell’impossibilità di ospitare un’intera enciclopedia del nero, ma
desiderosi di offrire uno spaccato armonioso, vivo e interessante di tante
eccellenze della nostra storia, dai maestri alle giovani promesse. Ѐ un’emozione, una suggestione al
nero. Già il titolo della rassegna è speciale, essendo tratto dall’omonimo
libro di Leonardo Sciascia, Nero su nero,
grazie all’autorizzazione concessa dagli eredi e dalla Fondazione culturale
omonima. Il volume pubblicato nel 1979, è una sorta di diario, di raccolta di
appunti e pensieri sull’ “Italia senza verità” degli anni di piombo, pagine
tragiche e rappresentative dell’ultimo periodo dell’autore, nonché del suo modo
di concepire la letteratura per regalarci “la nera scrittura sulla nera pagina
della realtà”. Similmente gli artisti invitati alla mostra cercano nel disegno,
nella pittura e nella scultura al nero la loro verità e la loro maniera di
intendere l’arte.
Il nero è il
colore del buio, della morte, del male e del mistero, ci parla del vuoto, del
caos e delle origini, è controbilanciato dal suo opposto, il bianco, simbolo
della luce: il dualismo luce/oscurità non si presenta in forma simbolica morale
finchè le tenebre primordiali non si siano divise in luce e buio, quindi
all’inizio dell’esistenza, esso non è rappresentante del male in senso univoco.
Nella
tradizione simbolica quindi l’idea delle tenebre non ha ancora significato
negativo, perché corrisponde al caos primigenio dal quale può nascere ogni cosa,
esso è infatti associato all’invisibile e all’inconoscibile, quindi anche alla
divinità creatrice originale, o la scintilla iniziale da cui tutto si è
palesato, alla faccia nera della LUNA o alla luna nera.
I nostri
antenati impersonificavano le forze oscure dalle quali si sentivano minacciati
proiettando terrificanti e maligne creature delle tenebre e ad oggi non molto è
cambiato, poiché ancora l’uomo si comporta come un fanciullo spaventato di
fronte a ciò che non conosce o comprende, la Dea Ecate per esempio, era una di
queste, percorreva la terra nelle notti senza luna assalendo gli atterriti
viandanti alla biforcazione delle strade. Con la creazione di divinità
terrificanti, i nostri progenitori cercavano di dominare la paura del buio
proiettandola su un immagine che circondavano di attributi, credenze e riti,
anche nella cultura popolare europea le fiabe e i racconti presentano la figura
dell’uomo nero o di orchi e streghe vestiti di nero. Quella dell’uomo nero,
nasce alla fine del diciottesimo secolo in Inghilterra, dove era inizialmente
legata ai minatori delle miniere di carbone e agli spazzini.
La mostra si
apre con cinque tagli di Lucio Fontana che dialogano idealmente con il grande
dipinto di Nicola Samori nell’occhiello prospettico della villa. Il monocromo
del padre dello Spazialismo, dalla suggestiva forma astratta e ottagonale,
appare opaco rispetto all’intensa profondità dei tagli netti che, brevi e
decisi, recidono la tela donandole la terza dimensione e liberandola dalla
superficie piatta del quadro. Queste “ferite” diventano le protagoniste
indiscusse dell’opera, le star nere del nero, buie come l’ignoto di quello
spazio nuovo cui anelano con la loro rivoluzionaria apertura. Accanto a Fontana
Paolo Scheggi riprende e reinventa la sua lezione. Sovrappone più stati ti tele
o lamiere monocrome, poste a uguale distanza, su cui sono ritagliate le forme. Ѐ
la contrapposizione tra una superficie compatta e un vuoto circoscritto
che nel nero si carica di mistero e tensione.
Il nero di
Alberto Burri ha influenzato e continua
a influenzare centinaia di artisti. Cupo, profondo, ineluttabile. Nasce
all’indomani degli orrori della seconda guerra mondiale, violento, drammatico,
e segna l’inizio e la fine del suo percorso materico-astratto. La serie dei Cartoni risale al 1948-51, ma numerose
altre sono opere caratterizzate dal nero, per esempio alcuni Cretti, le Combustioni, in cui con valenza simbolica e magico-rituale l’autore
impiega il fuoco; la scultura Il Grande
Nero e poi Annotarsi e Nero e Oro, realizzate nel 1992-93 per
Ravenna. La sua pittura utilizza materie differenti per inseguire la forma e
l’idea di spazio agognante, sconfinando nell’ambito della scultura. Per gli
artisti presenti in mostra la fantasia e la creatività ha favorito
l’interpretazione e la contemplazione dell’universo e il nulla in cui tutto va
a perdersi e da cui tutto viene a ritrovarsi. Per loro il nero è assenza totale
di luce, di forma e di chiarezza. Nel nero muore il colore e da esso proviene. Ѐ il nulla in cui tutto va a perdersi
e da cui tutto viene per ritrovarsi. Nell’oscurità si celano le nostre paure,
muoiono le nostre certezze. Da lì la vita, i ricordi, le idee, e in quella zona
di confine tra la tenebra e la luce risiede la nostra esistenza che prende
forma e si concretizza come figure sulla tela che noi tutti dipingiamo, a volte
più nitide, a volte celate nella penombra della memoria, ma non per questo meno
reali.
Maria Paola
Forlani
UN TESTO GIUSTISSIMO DA PARTE DEL BANCHIERE SVIZZERO MOLTO ETICO E MIO AMICO: ANDREAS NIGG DI BANK SAFRA SARASIN. ZURICH.
RispondiEliminaIL LEGHISTA NAZISTA, ASSASSINO, PEDERASTA INCULA ED AMMAZZA BAMBINI, PAOLO BARRAI (NOTO IN TUTTO IL MONDO COME IL PEDOFILO DEL BITCOIN) E' DA ANNI INDAGATO DA PROCURA DI MILANO, COME PURE DA PROCURA DI LUGANO, DA SCOTLAND YARD LONDRA, DA FBI NEW YORK E POLICIA CIVIL DI PORTO SEGURO (BRASILE). IL TUTTO VIA INTERPOL ED EUROPOL!
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É DAVVERO PEDOFILO ED ASSASSINO: PAOLO BARRAI DI CRIMINALISSIMA TERRA BITCOIN! IL LEGHISTA DELINQUENTE LUCA SOSTEGNI, INCARCERATO, SCAPPAVA IN CITATA PORTO SEGURO (BR), DOVE L'OMICIDA PAOLO BARRAI HA RICICLATO PARTE DEI 49 MLN € RUBATI DA LEGA LADRONA!
(ECCONE LE PROVE
https://oneway2day.files.wordpress.com/2019/01/indagatoaiutalelisteciviche.jpg
http://noticiasdeportoseguro.blogspot.com/2011/03/quem-e-pietro-paolo-barrai.html
https://www.redegn.com.br/?sessao=noticia&cod_noticia=13950 )
É TRUFFATORE, PEDOFILO E KILLER: PAOLO BARRAI, NATO A MILANO IL 28.6.1965 ( O TRUFFATORE, PEDOFILO E KILLER: PAOLO PIETRO BARRAI, NATO A MILANO IL 28.6.1965). DI CRIMINALE TERRA BITCOIN (ASSOCIAZIONE CON INTENTO DI FOTTERE, FREGARE, SPENNARE POLLI VIA INTERNET, IL TUTTO VIA TELEGRAM) E CRIMINALISSIMO BLOG MERCATO LIBERO, ALIAS "MERDATO" LIBERO! INDAGATO, AL MOMENTO, DALLA PROCURA DI MILANO. COME PURE DALLA PROCURA DI LUGANO, DA SCOTLAND YARD LONDRA E DA FBI NEW YORK.
HA RICICLATO 21 MLN ASSASSINI DI NDRANGHETA, IN FALLENTISSIMA ICO EIDOO (INSIEME AL MALAVITOSO NATALE FERRARA DI REGGIO CALABRIA, DA DECENNI PUNCIUTO, OSSIA AFFILIATO UFFICIALMENTE ALLA NDRANGHETA, INSIEME AL MALAVITOSO PAOLO CARDENÁ DI FREGA SOLDI BLOG VINCITORI E VINTI, INSIEME AL MALAVITOSO STEFANO BASSI DI FREGA SOLDI BLOG IL GRANDE BLUFF, INSIEME AL MALAVITOSO FEDERICO IZZI, NOTO COME "ER ZIOROMOLO DELLA CAMORRA", LI VEDETE TUTTI IN FOTO QUI https://3.bp.blogspot.com/-6WRXJQbHe08/WSBR0uTrMLI/AAAAAAAAY2g/L8c3w9GGr3wpG7yWxBBeOohzhWa7iJ7uQCLcB/s1600/18558610_10156258698827281_4591948382498991167_o.jpg )