La città di Bassano del Grappa ha scelto un omaggio straordinario
al genio di Dürer per
celebrare la riapertura di Palazzo Sturm, a conclusione dell’ultima campagna di
restauro che ha integralmente restituito alle visite il magnifico gioiello di
architettura e arte, sede ideale per l’esposizione delle opere grafiche di
Albrecht Dürer. Palazzo
Sturm accoglie, infatti, il Museo dell’incisione Remondini che conserva e
presenta, in modo estesamente suggestivo, le creazioni della mitica dinastia di
stampatori bassanesi, specializzati in raffinate edizioni e in stampe popolari
che, tra ‘600 e ‘700, hanno saputo diffondere in tutto il mondo.
Ma i Remondini furono anche attenti collezionisti d’arte. Nelle
loro importantissime raccolte, oggi patrimonio dei Musei Civici europei, si
trovano ben 8500 opere di grafica tra le quali spiccano i nomi dei grandi
maestri europei del Rinascimento e dell’epoca moderna.
Tra loro Albrecht Dürer,
presente nelle Collezioni Remondini con 123 xilografie e 91 calcografie. Dürer inizia la sua carriera come
incisore di legni (xilografie) nel 1496. Dal 1512 al 1519 lavora per
l’imperatore Massimiliano I per il quale realizza L’Arco di trionfo e La
processione trionfale, quest’ultimo nelle collezioni di Bassano del
Grappa. Molto probabilmente passò per la città sul Brenta. Losi vede nei
paesaggi e nelle vedute di sfondo di opere come La Grande Fortuna. I temi
tratti da Dürer sono
mitologici, religiosi, popolari, naturalistici, ritratti, paesaggi e nelle
collezioni bassanesi sono incluse le serie complete dell’Apocalisse, della Grande
Passione e della Vita di Maria.
Realizza anche una delle sue incisioni più popolari, il Rinoceronte, come
ricordo dell’esotico animale che l’imperatore aveva destinato al Papa ma che
non arrivò mai a Roma, vittima di un naufragio di fronte alle coste liguri.
Intorno a questa famosissima opera, Chiara Casarin, direttore del
Museo e curatrice della mostra, ha voluto offrire ai visitatori della mostra un
focus che, da un lato rievoca la vicenda e dall’altro percorre la fortuna che
nei secoli ebbe quell’incisione. Il tema del Rinoceronte ha infatti affascinato
molti artisti, da Raffaello a Stubbs, a Salvator Dalì sino a Li-Jean Shih, il
cui King
Kong Rhino è stato voluto a Bassano per testimoniare quanto ancor oggi la
lezione dureriana sia attuale e universale.
Li-Jen Shih, tra i massimi artisti contemporanei cinesi, presente
nelle più importanti collezioni private e pubbliche del mondo, lavora da
quarant’anni sul tema del Rinoceronte. A Bassano, il suo King Kong
Rhino sarà presente, per l’intera durata della mostra du Dürer, esposto nel belvedere di Palazzo
Sturm.
Maria Paola Forlani
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