mercoledì 20 giugno 2018


Obscure clartè

di Li Chevalier


Si è inaugurata al Santa Maria della Scala, presso i Magazzini della Corticella, l’esposizione di Li Chevalier Obscure claritè, promossa e organizzata dal Comune di Siena e realizzata in collaborazione con Opera Civita.

Li Chevalier, nata a Pechino nel 1961, è assai attiva nel panorama artistico contemporaneo, costruisce la sua carriera attorno ad un percorso intercontinentale, caratterizzato da un universo estetico transculturale e multidisciplinare, che sviluppa un’arte la cui firma ha un rapporto appassionato con il mondo musicale e poetico. A quindici anni viene scelta dalla Compagnia dell’Opera dell’esercito cinese e dopo cinque anni di profonda immersione come cantate lirica, Li Chevalier viaggerà alla scoperta delle maggiori capitali europee, passando per Firenze e Venezia dove studia arte, per laurearsi a Londra, al London Central St Martins College of Art & Design, in Filosofia e Belle Arti.

Con Obscure clarté Li Chevalier rende omaggio a Siena, città con la quale la pittrice franco-cinese ha iniziato una relazione appassionata da più di 20 anni.
La mostra, infatti, nasce dal forte desiderio dell’artista di tornare nei luoghi dei suoi pellegrinaggi artistici e spirituali nel cuore dell’Italia. Proprio per questa monografia senese Chevalier presenta una nuova scenografia, completamente rinnovata, della sua installazione monumentale e multimediale Site Specific: una “foresta” di strumenti a corda, violini, viole e violoncelli, “made in China” e allo stato grezzo, decorati con pennellate d’inchiostro, segni calligrafici e poesie composte appositamente per l’evento dal poeta senese padre Alfredo Scarciglia.


I VIOLINI DI LI
In una luce dorata
su di un serico giardino
S’odono a Siena, violini d’oltremare.
S’involano note come farfalle,
girano in tondo
invitano al canto.
Di stanza in stanza
La musica è infinita
Arcana, come la via della seta.
Di sole ce n’è tanto in queste stanze,
di note, una moltitudine, nell’estasi di questa città.


L’artista, inoltre, rende omaggio a Karol Beffa, accordando la sua installazione a due brani famosi del compositore francese, Into the Dark, Pièce pour piano et orchestre e Supplique, Pièce pour violon seul: una fusione tra l’arte mutevole della pittrice e le melodie liquide del compositore, un insieme che celebra il legame appassionato dell’artista con il mondo musicale.

Oltre a ciò, sono esposte in mostra 20 opere di pittura sperimentale ad inchiostro, che rivelano la “traiettoria” spirituale dell’artista con i suoi dubbi e le sue rivelazioni.
Come afferma il direttore di Santa Maria della Scala per l’esposizione, ben qualifica l’opera della pittrice, che si caratterizza per un effetto scenografico e per una composizione spaziale specifica che include una dimensione teatrale. Particolare rilievo viene assegnato all’uso della luce, dell’ambiente e del suono, così come alla partecipazione dei visitatori all’evento. Tutto ciò contribuisce a un’esperienza sensoriale che coinvolge gli spettatori e li fonde con le opere.

LUCE
Luce nuova in me
Luce chiara,
riverberi d’albero
tra il tuo fuoco.
Musica e canto
è il tuo dire,
musica e canto
che toglie il fiato.
In un rinnovato stupore,
si desta il mio cuore
e ascolta.
P.Alfredo Scarciglia


Maria Paola Forlani



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