lunedì 15 luglio 2019

Mona Lisa


LEONARDO DA VINCI’S 
EARLIERS

Mona Lisa



Si è aperta fino al 30 luglio 2019 la mostra dedicata allo splendido ritratto della giovane Lisa Gherardini, commissionato a Firenze da suo marito, Francesco del Giocondo, e realizzato da Leonardo da Vinci (1503 – 1506), nella sede di Palazzo Bastogi. Cinquecento anni dopo la morte del Maestro, la “Earlier Mona Lisa” fa ritorno nella città in cui è stata dipinta.


La “Earlier Mona Lisa”, realizzata circa dieci anni prima dell’icona “Mona Lisa” del Louvre, viene esposta entro una cornice di una mostra multimediale interattiva, che prevede l’uso di tablet. L’esposizione racconta l’affascinante scoperta del dipinto, insieme alle testimonianze storiche, scientifiche, matematiche e comparative che ne dimostrano la paternità di Leonardo da Vinci.



Il dipinto è diventato oggetto di attenzione a livello internazionale quando è stato presentato ai media nel 2012 dalla Mona Lisa Foundation, che ha divulgato i risultati di oltre 35 anni di studi. La mostra “Leonardo da Vinci’s ‘Earlier Mona Lisa” è stata inaugurata a Singapore nel 2014, suscitando grande consenso e interesse mondiale. Questa è la prima volta in cui il pubblico può ammirarla in Europa.


Il Professor Jean- Pierre Isbouts della Fielding Graduate University, che per molti anni ha condotto ricerche sul dipinto, ricorda la prima volta che l’ha visto: “Non ero preparato per questo incontro, è stata un’esperienza veramente emozionante. In quel momento non avevo dubbi: stavamo guardando un ritratto realizzato da Leonardo da Vinci”


Nel 1584, Gian Paolo Lomazzo – uno degli storici dell’arte più rispettati del suo tempo – aveva già confermato l’esistenza di due Monna Lisa. Infatti, se si considerano tutte le importanti testimonianze storiche, diventa evidente che uno dei ritratti di Monna Lisa, quello con una giovane Lisa di circa vent’anni seduta tra due colonne, fu commissionato da suo marito a Firenze nel 1503 – 1506 circa e fu lasciato incompiuto. L’altro ritratto, un’opera completamente finita con Lisa più matura senza colonne ai lati,


fu invece commissionato da Giuliano de’ Medici e dipinto a Roma circa un decennio dopo. La tecnica utilizzata nella seconda versione, ossia quella che oggi è esposta al Louvre, fu sviluppata da Leonardo solo quando Lisa avrebbe avuto più o meno trent’anni, una differenza che chiaramente si riscontra nell’età delle donne nei due dipinti.


La “Earlier Mona Lisa”, che probabilmente è stata sottoposta a più test ed esami scientifici di ogni altro quadro della storia, affascina gli studiosi di tutto il mondo. Rispetto all’ultima mostra, si possono ora aggiungere questi nuovi e fondamentali punti fermi:

Nell’aprile del 2019, la Fielding University Press ha pubblicato “Leonardo da Vinci’s Mona Lisa: New Pers”, una raccolta di studi che riguardano il famosissimo ritratto di Lisa del Giocondo. Esperti provenienti da Stati Uniti, Italia, Francia, Russia e Brasile hanno collaborato a questa monografia, curata dal Professor Jean-Pierre Isbouts. In accordo con quanto affermato nelle ultime pubblicazioni e nei filmati su Leonardo del Professor Isbouts, la conclusione più importante a cui giunge questo volume è che la “Isleworth Mona Lisa”, conosciuta anche come “Earlier Mona Lisa”, è il ritratto di Lisa del Giocondo realizzato da Leonardo.


I risultati dello studio approfondito di tutte le versioni e delle copie del dipinto della Mona Lisa – condotto da illustri professori provenienti da Università di tutta Europa, sono stati pubblicati nel 2015 e nel 2019 su riviste di alto livello scientifico e concludono che: “La ‘Monna Lisa’ del Louvre e la ‘Earlier Mona Lisa’ devono essere due opere originali, dal momento che sono state realizzate da Leonardo in due momenti diversi”. Il Professor Lorusso aggiunge: “L’umiltà, insieme all’interdisciplinarietà, è molto importante nel processo di attribuzione di un’opera d’arte”.


Una recente indagine ha tracciato gli spostamenti del ritratto dall’Italia a Somerset, in Inghilterra, dove era stato portato da Thomas Marwood, di ritorno dal suo “Gran Tour” negli anni settanta del Settecento, quando risultava già chiaro che era stato realizzato da Leonardo. Da qui si arriva al suo acquisto da parte di Hugo Blaker, curatore e stimato esperto d’arte, che trasferì l’opera nel suo studio a Isleworth, Londra: è in questo momento che il dipinto diventa conosciuto come “Isleworth Mona Lisa”.

Mentre sono stati sollevati interrogativi su chi abbia commissionato la Monna Lisa, la versione del Louvre presenta alcune tecniche specifiche utilizzate da Leonardo che sollevano ulteriori domande a proposito del momento di esecuzione.

Nel complesso, i resoconti di Giorgio Vasari e Agostino Vespucci indicano che Leonardo dipinse il ritratto di Lisa del Giocondo tra il 1503 e il 1506.


Ciononostante, la specifica tecnica a velature usata nella versione del Louvre suggerisce che il quadro sia stato dipinto in un periodo successivo. Leonardo applicò infatti una “velatura sfumata”, tecnica pittorica a olio introdotta dai Primitivi Fiamminghi, che prevede l’utilizzo di strati multipli di pittura leggermente colorata sopra una superficie già dipinta, in modo da ottenere sottili differenze nel colore e nell’ombreggiatura. Tale procedimento aiuta a creare profondità e conferisce all’opera quell’aspetto di realismo nebbioso, tridimensionale e quasi magico. Questa non va confusa con la tipica tecnica pittorica leonardesca dello sfumato, che crea realismo eliminando spigoli e pennellate, sebbene l’uso della velatura sia uno dei segreti fondamentali dietro quell’enigmatico sorriso. La tecnica a velature fu un’evoluzione successiva di Leonardo, indipendente dallo sfumato.

Questo metodo di velatura, in ogni caso, sembra non fosse usato da Leonardo prima del 1508, quando ritornò a Milano. Molti esperti illustri ritengono che questa tecnica caratterizzi lo stile più tardo dell’artista, e collocano cronologicamente l’esecuzione del dipinto del Louvre dopo il 1510.


M.P.F.






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