venerdì 5 ottobre 2018

LEON BAKST


Leon

Bakst
Symbol of the
Ballets Russes



L’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini e il Museo Statale del Teatro e della Musica di San Pietroburgo hanno dedicato una mostra al poliedrico artista Léon Bakst (Grodino, 1866 – Parigi, 1924), universalmente conosciuto per il suo lavoro di scenografo e costumista per i Ballets Russes di Sergej Djagilev. La mostra aperta a Palazzo Cini, a cura di Maria Ida Biggi e Natalia Metelitsa fino al 19 novembre 2018, è interamente costruita sui bozzetti e i figurini bakstiani della grande collezione del Museo di San Pietroburgo, esposta in Italia per la prima volta. A integrazione di questi materiali, sono esposti alcuni rari programmi di sala e delle raccolte iconografiche appartenute al maestro coreografo Aurél M. Milloss, di cui la Fondazione Giorgio Cini conserva l’archivio.

Leon Bakst fu disegnatore raffinato, brillante dell’Età d’Argento e scenografo di talento che ha influenzato la moda francese e americana dell’inizio del Novecento, Leon Bakst, al secolo Leib Haim Rosenberg, è nato nel 1866 a Grodino (attualmente in Bielorussia) in una famiglia ebraica ortodossa. Il suo pseudonimo, facile da ricordare in diverse lingue, è stato da lui scelto 23 anni più tardi per la sua prima esposizione, quando giovane pittore era alla ricerca di un modo per presentarsi al mondo.
Vanta una formazione variegata: frequenta l’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, vive lunghi periodi a Parigi e segue delle lezioni all’interno di accademie private. Per arrotondare, illustra dei libri per bambini e insegna a disegnare ai nipoti dello zar Nicola II. Successivamente fonda il gruppo d’avanguardia <<Mir iskusstva>> (mondo dell’arte).

Nel 1989, Sergej Diaghilev organizza a San Pietroburgo l’Esposizione dei pittori russi e finlandesi: si tratta della prima manifestazione congiunta del Mondo dell’Arte. Gli artisti di questo gruppo non riconoscono né lo stile accademico né le tendenze “popolari” degli Ambulanti, ma ne apprezzano la raffinata estetica, e si avvicinano all’Art Nouveau europea e del Simbolismo.

I disegni realizzati da Bakst per Il mondo dell’arte gli conferiscono la fama che si merita. Negli anni realizza anche ritratti di diversi suoi colleghi, da Sergej Diaghilev, Aleksander Benois e di sua moglie, Anna Kind, oltre che della poetessa Zinaida Hippius, riuscendo a riprodurre non solo i volti, ma anche l’anima e lo spirito del loro tempo.

All’inizio del XX secolo inizia a lavorare in teatro. I suoi costumi danno nuova vita alla bellezza della ballerina Mathilde Kschessinnska, sottolineano l’eleganza del corpo di Anna Pavlova e aiutano Ida Rubinstein a presentare in scena il personaggio scandaloso di Salomè, la cui prima versione viene vietata in Russia.
Nel 1909 Diaghilev organizza la prima stagione dei suoi Balletti a Parigi, dove partecipa anche Bakst: sarà un successo senza precedenti.

L’interesse per il movimento e il nudo, i movimenti orientali, la passione e l’erotismo raffinato diventano nuovi elementi che accompagnano i Balletti russi. Bakst arriva anche a vendere i propri bozzetti allo stilista francese Paul Poiret e a collaborare per lui che lancia la moda dei turbanti, dei pantaloni larghi e delle parrucche colorate.
E sarà sempre lui che creerà dei costumi stravaganti per la marchesa Luisa Casati, musa di molti artisti del XX secolo.

Sull’onda del successo, confermato sia in Europa sia in America, Bakst pensa di aprire la propria casa di moda per proporre ai propri clienti non solamente abiti, ma anche gioielli, mobili, carta da parati. Ma una morte prematura infrange tutti i suoi progetti. E anche se i Balletti russi sono stati portati avanti con altri grandi artisti, da Derain a Matisse e Picasso, è a Bakst che devono il proprio strabiliante successo.


La mostra a Palazzo Cini ripercorre, attraverso figurini, fotografie e costumi di scena originali, la carriera del celebre scenografo e costumista dei Baletts Russes, Il percorso include i materiali relativi ai primi lavori teatrali di Bakst, quali Le Coeur de la Marquise, balletto con coreografie di Marius Petipa (1902), e le tragedie classiche Ippolito di Euripide (1902), primo vero successo nella carriera del giovane artista, ed Edipo a Colono di Sofocle (1904).


Cuore dell’esposizione sono i disegni delle acclamate creazioni realizzate da Bakst per i Ballets Russes, tra cui il dramma coreografico Cléopatre, con Anna Pavlova e Ida Rubinštejn, spettacolo inaugurale della prima Saison Russe organizzata da Djagilev a Parigi, e il balletto Daphnis et Chooè, musicato da Maurice Ravel e con le coreografie di Michel Fokine: di entrambi gli spettacoli è possibile ammirare in mostra, oltre ai disegni e alle fotografie di scena, anche i costumi realizzati per le rappresentazioni avvenute, rispettivamente, nel 1909 e nel 1912. Particolarmente interessante è il figurino per la regina d’Egitto realizzato per Ida Rubinštejn, una tra le più affascinanti interpreti del Novecento.


I disegni di Léon Bakst, caratterizzati da una elaborata composizione grafica e da un acceso cromatismo, risentono profondamente sia dell’arte tradizionale russa sia dell’antico classicismo ellenico, entrambi rielaborati in chiave fantastica. I figurini di Bakst non sono semplici indicazioni per il sarto, ma definiscono profondamente il personaggio e il loro ruolo all’interno delle messe in scena.


La mostra espone, inoltre, i figurini di alcune opere liriche cui Bakst lavorò all’inizio degli anni Dieci: tra queste, Thaïs di Jules Massenet, La traviata di Giuseppe Verdi, Faust di Charles Gounod e Manon Lescaut di Giacomo Puccini.


Molto importante per la carriera di Bakst fu la collaborazione con Gabriele D’Annunzio, per il quale curò l’allestimento de Le Martyre de Saint Sébastien, andato in scena in prima assoluta al Théâtre du Châtelet di Parigi la sera del 22 maggio 1911, con la musica di Claude Debussy.



A completare il percorso espositivo, una ricca serie di fotografie e costumi originali, supporto fondamentale per ricostruire la poliedrica attività dell’artista.




Maria Paola Forlani


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