mercoledì 29 luglio 2020

I Lupi in arrivo


I Lupi in arrivo

Giganteschi e feroci lupi di metallo hanno invaso il cuore di Firenze.

È l’opera  Lupi in arrivo, la monumentale installazione di Liu Ruowang che ci fa riflettere sull’atteggiamento predatorio dell’uomo nei confronti della natura. Le opere sono esposte nel capoluogo toscano fino al 26 ottobre in due spazi di prestigio: Palazzo Pitti e Piazza Santissima Annunziata, e si misurano con l’idea di armonia compresa nell’Umanesimo. I lupi che compongono questa installazione fronteggiano due edifici emblematici del Rinascimento, Palazzo Pitti e lo Spedale degli Innocenti, dove il grande Filippo Brunelleschi ebbe modo di mettere in pratica la sua concezione dello spazio, delle proporzioni, del ritmo architettonico.

Il minaccioso branco di lupi plasmato da Liu Ruowang – composto da ben cento fusioni in ferro, ciascuna del peso di 280 Kg – che sembra attaccare un imponente guerriero è un’allegoria della risposta della natura alle devastazioni e al comportamento predatorio dell’uomo nei confronti dell’ambiente. Ed è, nel contempo, una riflessione sui valori della civilizzazione, sulla grande incertezza in cui viviamo oggi – resa ancor più evidente dai drammatici effetti del covid -19 – e sugli effettivi rischi di un annientamento irreversibile del mondo attuale. Lupi in arrivo rappresenta quindi una vera e propria critica nei confronti di un mondo votato all’autodistruzione e i lupi sono un appello disperato alla salvaguardia ambientale di tutto il pianeta.

Organizzata grazie a Matteo Lorenzelli, titolare della galleria milanese Lorenzelli Arte, la mostra si propone di instaurare un legame fisico, intellettuale e anche ludico con la cittadinanza, stimolando curisità e partecipazione, così da avvicinare un pubblico più ampio di quello che frequenta solitamente mostre e musei.

Il progetto è stato ideato in occasione delle celebrazioni dei 50 anni di relazioni diplomateche tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Popolare Cinese – quest’ultima rappresentata dal Console Generale Weng Wengang – e reso possibile dalla collaborazione tra Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi e Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Firenze, che hanno messo a disposizione due spazi tra i più simbolici di Firenze.

Primo evento in uno spazio pubblico all’aperto che vede impegnati il Comune e gli Uffizi dopo mesi di lockdown, Lupi in arrivo interagisce liberamente con l’architettura cittadina, con i sui abitanti o con chi è solo di passaggio, rispondendo così a un preciso intento dell’autore, il quale sostiene che “ per insegnare amore e rispetto per l’arte alle nuove generazioni, il metodo migliore sia far entrare l’arte nella vita quotidiana, rendendo i musei sempre più accessibili e non solo. Le mie sculture, ad esempio, sono collocae nelle piazze: così l’arte crea anche un legame con gli spazi pubblici. È importante costruire una cultura del bene comune”:

Afferma il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “ Il piazza Pitti, il branco di lupi che si accinge ad entrare nel palazzo attraverso il portone centrale ci ricorda immediatamente il cupo contrattacco della natura nel classico “Gli uccelli” di Alfred Hitchoch, ma richiama alla nostra mente anche la recentissima esperienza di tante specie selvagge rientrate nella nostra città durante il lockdown. È la metafora del rapporto uomo/natura.
Con la presenza dei lupi di Liu Ruowang nelle nostre piazze – lupi eleganti, dalla chioma cesellata come negli antichi bronzi cinesi – avremo molti mesi per pensare a come contribuire al rispetto degli equilibri del pianeta”.

Liu Ruowang (1977) è uno dei maggiori artisti cinesi  contemporanei. Scultore e pittore, il suo è un percorso originale collocato nel solco della tradizione cinese, e che amalgama elementi trasversali con aspetti peculiari della sua tradizione.
Partendo dalla considerazione che la storia dell’uomo è anche la storia del suo rapporto con la natura, l’artista cinese attinge, da un lato, alla cultura del suo paese e dall’altro a quella occidentale, e attraverso richiami alla globalizzazione, rappresenta la moltiplicazione delle varie identità sia reali che virtuali. La dimensione filosofica di Liu Ruowang è anche una vera e propria denuncia dei rischi provocati dalla perdita dei valori umani, mortificati dal sistema oppressivo della vita contemporanea, teatro di dolore e violenza.


M.P.F.


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