giovedì 10 settembre 2020

CARLA ACCARDI E ANTONIO SANFILIPPO_ L' AVVENTURA DEL SEGNO

 


Carla Accardi – Antonio Sanfilippo.

L’avventura del segno


Si è aperta la mostra Carla Accardi – Antonio Sanfilippo. L’avventura del segno.  nella suggestiva sede del Convento del Carmine ( Marsala / Trapani) a cura di Sergio Troisi, aperta fino al 10 gennaio 2021.



Protagonisti della storia dell’arte non soltanto italiana del secondo Novecento, Carla Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014) e Antonio Sanfilippo (Portanna, 1923 – Roma, 1980) sono stati tra i principali artefici di quel movimento che, a partire dell’immediato dopoguerra, conduceva alcuni giovani artisti a riallacciare la propria ricerca alle grandi fonti della cultura artistica europea.


La mostra ripercorre per la prima volta in parallelo il loro percorso, degli esordi in ambito costruttivista alla fine degli anni Quaranta alla dimensione del segno del decennio successivo che proietò entrambi in un ambito pienamente internazionale (le loro opere sono presenti nei maggiori musei europei), seguendone gli sviluppi sino agli inizi degli anni Settanta, quando Sanfilippo dirada e poi cessa la propria produzione, dopo una personale alla galleria Editalia di Roma, nel 1971, ed, in seguito, morì nel pieno della maturità (1980) per le conseguenze di un incidente stradale.


Entrambi siciliani, compagni per un lungo tratto di vita oltre che di avventura e sperimentazione artistica Accardi e Sanfilippo furono, insieme a Consagra e Attardi, gli esponenti di quella pattuglia isolana che insieme ad altri esponenti dell’area romana fondarono, nel 1947, quel gruppo Forma a cui si deve la fiera rivendicazione di un’arte astratta.


In mostra a Marsala circa cinquanta opere, molte di grande formato, provenienti da collezioni pubbliche e private, individuando anche nell’allestimento tangenze e differenze di percorso: dalle opere degli anni del Gruppo Forma ai dipinti della metà degli anni Cinquanta, con una sala dedicata a opere in cui la riduzione del colore al bianco, al nero e al grigio evidenzia, nel gioco di suggestioni incrociate, il carattere più strutturale del segno di Accardi e quello più lirico di Sanfilippo; dalla stesura luminosa di colori iridescenti dei dipinti di Accardi dei primi anni Sessanta a quella, dei medesimi anni, in cui il segno di Sanfilippo si rimpicciolisce in forme vaganti come costellazioni, sino alla sperimentazione di Accardi di una materia industriale e trasparente quale il sicofoil a cui corrisponde, in Sanfilippo, l’adozione di ampi spazi vuoti.



Furono gli unici artisti del gruppo Forma a essere invitati alla Biennale di Venezia del 1948. Mentre con l’eccezione di rare occasioni espositive in gallerie private durante gli anni giovanili e delle mostre di contesti ampi e generali, l’indagine in parallelo sui percorsi di Accardi e Sanfilippo rappresenta un inedito, reso possibile dall’Archivio dei due artisti.

M.P.F.

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