lunedì 2 dicembre 2019

INSIDE MAGRITTE


Inside Magritte
E-Motion Exhibition

Cattedrale dell’immagine – Santo Stefano al Ponte
Un’esperienza tra reale e immaginario, tra evocazione di un mondo onirico e racconto della vita concreta di uno dei massimi artisti del XX secolo e tra i maggiori esponenti del surrealismo.
Si tratta di Inside Magritte, emozionante percorso espositivo multimediale dedicato al grande maestro surrealista René Magritte (1898 – 1967) ideato e firmato da Crossimedia Group – Hepco, con la regia di The Fake Factory
Fino il 1 marzo 2020 l’esposizione vive per gli spettatori la Cattedrale dell’Immagine nel complesso monumentale di Santo Stefano al Ponte a Firenze con immagini, suoni e musiche che ricostruiscono il vivo universo pittorico di Magritte.
Curato da Julie Waseige, storica dell’arte e già direttrice scientifica del Magritte Museum di Bruxelles, Inside Magritte è un itinerario in cui i protagonisti assoluti sono alcuni tra i quadri più iconici della pittura del Novecento: tra uomini in bombetta che galleggiano nei cieli delle metropoli, corpi umani con la testa di pesce e l’ambigua pipa-non-pipa (Ceci n’est pas une pipe).
Attraverso un percorso esperienziale multisensoriale, che in 50 minuti invita i visitatori a immergersi nell’universo surrealista con il suo linguaggio narrativo intenso ed evocativo. Illusione e allusione, coinvolgimento e emozione sono gli strumenti per comprendere l’automatismo psichico puro teorizzato nel 1924 da André Breton nel Manifesto del Surrealismo, il modo più diretto per entrare in empatia coll’enigmatico mondo di René Magritte.

L’artista fu chiamato anche le saboteur tranquille per la sua capacità di insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso. Scopo della sua arte era quello di mostrare il mistero e l’ignoto, di cui egli stesso diceva: “Il suo significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto”.
Il flusso continuo delle immagini ad altissima definizione della Sala immersiva è il cuore dell’esperienza: è sulle architetture barocche dell’ex-chiesa di Santo Stefano al Ponte che prende vita l’’universo pittorico dell’autore, suddiviso in capitoli che seguono le fasi della sua esperienza artistica.
Un viaggio che attraversa tutti i momenti pittorici dell’artista belga, dalle prime opere surrealiste fino al periodo post-bellico, passando per la Parigi degli anni ’30.
In un’unica experience-room il visitatore può vivere un’esperienza immersiva a 360º che coinvolge lo spazio senza soluzione di continuità; dalle pareti al pavimento le immagini delle opere deventano un unico flusso di sogni, di forme fluide e selezionate per una visione completa dell’opera del maestro del surrealismo altrimenti impossibile da ammirare in un unico evento espositivo. Un mondo simbolico, enigmatico e sensuale riprodotto con eccezionale impatto visivo grazie al Matrix X-Dimension, un sistema che si avvale di un imponente apparato di proiettori laser in grado di trasmettere sulle superfici dell’installazione oltre 40 milioni di pixel, garantendo una definizione maggiore del Full HD.
Altre sezioni arricchiscono l’esperienza multimediale: il contributo didattico dell’’Area introduttiva, uno spazio dove vengono contestualizzate la vita e l’avventura artistica di René Magritte. A questa si aggiunge l’Area Visual, con le sue suggestioni iconiche e le pillole biografiche.
Il percorso si snoda poi attraverso il magico caleidoscopio di segni e figure che si susseguono sulle pareti, sul pavimento e sul soffitto della Sala degli Specchi e, ancora, attraverso lesperienza di realtà 3D con gli Oculus VR, sviluppata in esclusiva dal team di Crossmedia Group guidato dall’artista 3D Chunhui Luo.


L’opera del belga René Magritte (1898-1967), si avvantaggia di una sottile ironia intellettuale. Magritte capovolge ogni gerarchia, ogni convenzione, ogni proporzione data, e l’oggetto sottopone a una continua allarmante metamorfosi. L’uomo diviene microbo o pietra, la foglia un albero, il birillo è più alto della montagna, e gli alberi aprono finestre per mostrare nelle cavità del tronco una sfera o una casa. È la visione di un sogno ad occhi aperti dove tutto è possibile, e dove ogni cosa si staglia con una precisione tanto calligrafica da diventare ossessiva. Ed è dall’ordinamento logico degli accostamenti illogici che nasce l’inquietante ironia di Magritte.
In uno scritto, l’artista ha molto puntualmente sintetizzato la propria idea dell’arte, cui è sempre rimasto fedele, <<Senza ricorrere alla mistificazione, - egli dice – l’arte del dipingere non si concepisce come arte di descrivere l’invisibile. La pittura è senz’altro inadatta ad enunciare delle idee, ad esprimere dei sentimenti e a definire delle sensazioni. L’arte pittorica può infatti limitarsi essenzialmente alla descrizione del pensiero che assomiglia a ciò che di visibile offre il mondo. L’ispirazione è l’avvenimento in cui il pensiero ha il potere di evocare il mistero senza il quale né il mondo né il pensiero stesso sarebbero possibili. Io identifico la poesia con la descrizione del pensiero ispirato. L’arte pittorica, quale la concepisco io, si limita alla descrizione del pensiero ispirato suscettibile di apparire visibilmente, cioè il pensiero che unisce, nell’ordine che evoca il mistero, ciò che il mondo manifesta di visibile. La descrizione attraverso la pittura del pensiero ispirato permette l’evento della poesia visibile>>.


M.P.F.


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