lunedì 15 giugno 2020

Baldassare Castiglione e Raffaello


Baldassare Castiglione e Raffaello.

Volti e momenti della vita di corte.

Urbino apre fino al 18 luglio nel Palazzo Ducale. Sale del Castellare la mostra, a cura di Vittorio Sgarbi e Elisabetta Soletti, Baldassare Castiglione e Raffaello. Volti e momenti della vita di corte.
Il progetto è promosso dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello, dalla regione Marche e dal comune di Urbino
Ad essere raccontata, in modo del tutto originale è la vicenda di un uomo che fu figura centrale del Rinascimento europeo. Baldassare Castiglione, mantovano di origine urbinate d’adozione, è a tutti noto per il suo Cortigiano, opera che, tradotta nelle principali lingue dell’epoca, fornì “il” modello di comportamento per l’alta società dell’intero continente.
Ma limitare la figura del Castiglione a questa pur celeberrima opera sarebbe scelta del tutto limitante.
Come questa grande mostra evidenzia, la sua figura di intellettuale finissimo, vicino ai grandi artisti, Raffaello in primis, ma anche scrittori, intellettuali, regnanti e papi, attento politico, incaricato di ambascerie tra le più delicate del suo tempo. Uomo che sfuggì ad intrighi, che seppe muoversi in modo accorto in un periodo storico complessissimo.

Attingendo alla fonte imprescindibile delle sue lettere, la mostra ha il merito di ricostruire l’intera vicenda del Castiglione ponendola, correttamente, nel contesto del suo tempo, accanto a figure altrettanto complesse ed affascinanti come quelle di Guidobaldo da Montefeltro, Duca di Urbino, di Leone X, dei Medici, degli Sforza, dei Gonzaga e di Isabella d’Este “prima donna al mondo”, dell’Imperatore Carlo V e di artisti – Raffaello innanzitutto, ma anche Leonardo, Tiziano, Giulio Romano…” -, di fini intellettuali come Pietro Bembo e di studiosi come Luca Pacioli, Tra i tanti.
Sette sezioni fitte di opere importanti, utili a dare la dimensione dell’epoca raccontata. Integrate attraverso soluzioni multimediali che ampliano il racconto, offrendo ulteriori chiavi di lettura, agendo su immagini e stimoli visivi ed emotivi.

Una mostra ampia, complessa ma non complicata, imponente e stimolante. Scrigno d’arte ma anche di arti applicate: gli abiti per feste, tornei e parate, le armi, le antiche edizioni e i manoscritti, poi la musica, per citare solo alcuni dei focus. Una grande mostra che trova il suo naturale complemento nel Palazzo Ducale dei Montefeltro e nell’intera città di Urbino, contenitori e al contempo contenuto di un’esposizione che fa della corte urbinate uno dei suoi fondamentali punti di interesse.
“Unire i nomi di Raffaello e di Baldassare Castiglione – afferma Elisabetta Soletti, che con Vittorio Sgarbi cura la mostra – significa dare il giusto rilievo al fondamentale contributo del sommo artista e del grande scrittore nella creazione del mito di Urbino e della sua corte nei primi decenni del Cinquecento. A entrambi infatti si deve l’affermazione del primato culturale del Rinascimento italiano in tutta Europa. Il Cortegiano a lungo ha rappresentato il modello ideale dei valori della civiltà delle corti come è documentato dall’eccezionale successo editoriale dell’opera, che fu tradotta in tutte le principali lingue nazionali, spagnolo, francese, ingleso, tedesco, polacco, un successo che conobbe una profonda e duratura fortuna fino al sc. XVIII”.

Vittorio Sgarbi, ProSindaco di Urbino sostiene “Urbino è luogo che Raffaello non può dimenticare, è il luogo della sua infanzia, è il luogo di Piero della Francesca, è il luogo dei suoi amori, è il luogo della bellezza, dell’architettura, delle belle donne che lo porteranno alla dannazione Bello e dannato. Io credo che ricordarlo voglia dire vedere in Raffaello il punto di arrivo di una vita compiuta. In soli 37 anni egli ha fatto quello che un altro uomo non avrebbe fatto nemmeno in 10. Raffaello non è solo Rinascimento, è perfezione, è armonia, è l’arte che vince la natura”.

M.P.F.


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